65 la mia vita senza paura by Loris Capirossi Simone Sarasso

65 la mia vita senza paura by Loris Capirossi Simone Sarasso

autore:Loris Capirossi, Simone Sarasso [Sarasso, Simone & Capirossi, Loris]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


3

In Austria arriviamo cattivi: sono parecchio in forma e anche Doriano è tirato come la corda di un arco da guerra.

In qualifica Romboni fa la pole, ma io son subito dietro. In gara mi lascia scappare, ma tiene il guinzaglio corto. Il Salzburgring è una pista velocissima e pericolosa da morire. Pochi spazi di fuga, assurdi guardrail prima dell’erba e tribune vicinissime.

Ultimo giro. Ho le due Honda HB ufficiali addosso, la morsa del giallo mi strangola. Doriano è più veloce di Bradl, ma forse io ne ho un pizzico più di lui. Nel rettilineo di ritorno, in salita, prima del tornantino numero 9, Doriano mi affianca mentre ho la ruota qualche metro avanti a lui e mi rifila una spallata. Niente di devastante, rimango diritto, ma sufficiente a farmi stringere il buco del culo – il muretto è a dieci metri – e mollare il gas per un istante, mentre sbando sulla destra. Serro i denti e Bradl lo controllo ancora, ma Doriano se n’è andato: taglia il traguardo per primo, leva le mani dal manubrio e fa a pugni con l’aria per la gioia. Romboni ha un talento straordinario. E palle d’acciaio.

Mentre saliamo verso il podio sono un po’ arrabbiato per la scorrettezza, ma quando lo vedo maneggiare con lo spumante, inondare chiunque e poi correre ad abbracciarmi, la rabbia si squaglia come neve al sole.

Le corse son così, è la tipica faccenda da maschi: in pista siamo disposti a darcele all’ultimo sangue, ma una volta finita la gara amici come prima.

La tornata di Hockenheim, quasi un mese più tardi, sembra la fotocopia di quella precedente. Senza spallata, però. Parto secondo – Romboni in pole – e arrivo dietro a Doriano, secondo di 90 centesimi. Bradl taglia il traguardo 3 decimi più tardi.

Ad Assen sogno la resa dei conti. Scendo in pista assetato di sangue, e infatti strappo la pole a Doriano di un soffio. Al primo giro, però, quando ancora sto sgomitando per capire se scappare subito, Romboni cade e si spacca tibia e perone. Addio duello al sole, anche se in Olanda puoi capire che sole…

Quando dai box mi comunicano che Doriano è fuori dai giochi, acquisto sicurezza e spingo. Vinco la gara con un margine discreto, 3 secondi su Tetsuya. In terza posizione si piazza John Kocinski, ma sul podio non ci sale nemmeno. Kocinski ha le palle in giostra e nessuno sa perché. Magari avrebbe voluto stare davanti a Tetsuya – tra i due ci sono appena sette decimi – o forse il suo cavallo di ferro l’ha tradito sul più bello. Fatto sta che il cowboy di Little Rock, appena rientra ai box, manda di proposito in fuorigiri il motore della sua Suzuki fino a farlo esplodere.

Quando si dice la frustrazione…

Risultato: la casa di Hamamatsu lo licenzia su due piedi il giorno stesso.

Bye bye, John: game over.



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